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Il libro, attraverso un intreccio di fonti italiane e straniere, ricostruisce la biografia del democratico modenese Nicola Fabrizi, capitolo importante di quella storia del "lungo Risorgimento", che animò il dibattito e la mobilitazione politica europea nel XIX secolo. Si tratta di un viaggio dalle tappe molteplici e impreviste, in compagnia dei meno noti fratelli di Nicola, Carlo, Luigi e Paolo, che inizia nella Modena delle congiure mazziniane e passa per Livorno, Marsiglia, Corfù, per la Svizzera dei fuoriusciti italiani, per la Catalogna delle guerre carliste, per giungere nel saldo rifugio maltese e riprendere a inseguire la rivoluzione in Sicilia, ancora nei ducati italiani, a Venezia, a Roma. La narrazione sembra trovare il proprio lieto fine nella spedizione del 1860 in Sicilia, ma quella svolta epocale è in realtà solo l'inizio del ben più travagliato processo di costruzione dello Stato, che il protagonista di queste pagine vive al ministero della Guerra, in Aspromonte, in Parlamento, a Mentana, con il senso di responsabilità del padre della patria e l'entusiasmo trascinante del rivoluzionario di professione.